"Per un'esperienza
intensissima che ha toccato con un tema delicatissimo le
corde più intime e profonde della coscienza dello
spettatore". Con questa motivazione la compagnia Libera
Imago di Napoli con lo spettacolo "Celeste" ha vinto il
IV Festival delle Due Sicilie.Dopo tre anni di dominio
della Sicilia ,la Campania ha fatto incetta di
premi. "Celeste" si è aggiudicata anche il premio
per la miglior regia e il miglior spettacolo. Miglior
protagonista "Moderno Restaurant" di Giampaolo Sardella
di Canosa di Puglia. Miglior scenografia, I Frastornati
di Castelbuono, Palermo con "Casa Campagna". Una giuria
di ragazzi ha votato in giugno gli spettacoli, al teatro
San Bruno di Reggio Calabria.
La diretta streaming della premiazione é andata in
onda sabato 6 febbraio alle 20.30 condotta da Jelena
Zakevic. Hanno collaborato l'Università di Bologna,
l'Atelier F della cattedra di pittura dell'Accademia di
Venezia e il liceo "Leonardo da Vinci" di Reggio
Calabria con il patrocinio del Sindacato Giornalisti
della Calabria.
Miglior film del
Mediterraneo, "El Arte de Volver", Spagna, regia di
Pedro Collantes, con Macarena García, Ingrid
García Jonsson, Luka Peros, Mireia Oriol, Nacho Sánchez.
Quattordici anni dopo Volver di Almodovar, arriva ancora
dalla Spagna un'opera sul tema del Ritorno con al centro
un personaggio femminile, Noemí, che in una serie di
incontri ripercorre le stagioni della vita. Noemi è una
giovane attrice che ritorna a casa dopo sei anni a New
York per partecipare a un provino che potrebbe dare una
svolta alla sua carriera. Ritrova il nonno, costretto a
letto in una residenza per anziani, che la incoraggia a
perseverare nel mondo della recitazione e le racconta i
ricordi dei suoi anni migliori. Ritrova la sorella più
piccola con la quale ha perso la complicità che avevano
una volta. Le cose sono diverse con Carlos, un vecchio
amico. Ridono di cuore durante una passeggiata in una
pineta. Ognuno sentiva la mancanza dell'altro. Il premio
é stato consegnato alla Villa della Cri5ica, al Lido di
Venezia, il 6 settembre 2020, dagli artisti dell'Atelier
F della cattedra di pittura dell'Accademia di Belle Arti
di Venezia che rivendicano la riconquista del loro
atelier chiuso per l'alluvione.
Miglior documentario del
Mediterraneo, "Albanian Soul", Macedonia, regia di
Hajdar Hajdari, prodotto dallo studio Akon. La storia
vera di un gruppo di ragazzi che cominciano a suonare e
partono dalla musica tradizionale albanese. Innovano gi
generi tradizionali e sviluppano nuove sonorità dando
continuità alla musica albanese. Girato con un buon
montaggio e una fotografia trasparente ed efficace. La
Macedonia si affaccia alla cinematografia europea, in
punta di piedi, ma con grande passione, unendo
tradizione e tecnologie. Un lavoro non semplice, come
potrebbe sembrare, e non parla solo del successo di una
band, ma soprattutto della salvaguardia delle loro
tradizioni non solo musicali, ma anche sociali: musica
live nei bar, ma anche partecipazione ai riti
comunitari, a partire da banche matrimoniali. Il premio
é stato consegnato in diretta streaming, sabato 6
febbraio alle 9,30, in una diretta condotta da Sofia
Zanotti, dell'Università di Bologna. Interventi del
segretario del sindacato giornalisti Andrea Musmeci,
della preside del liceo scientifico "Leonardo da Vinci"
e dell'ambasciatore del Kosovo a Skopje e la presenza di
Lucia Martino, da Frascineto, in rappresentanza della
comunità arbereshe in Italia.
Locri - L'Associazione culturale
"Teatro del Mediterraneo" ha organizzato in
collaborazione con la Web Art Community "il Faro Verde"
e l'associazione "Libera", una settimana di intersezioni
e performance visive "I Cantieri dell'Arte contro la
violenza delle mafie" (24-29 giugno 2008) a cura di
Francesco Votano. Installazioni e inserti in una città
martoriata dalla violenza, realizzati da sette artisti
che per una settimana hanno soggiornato in città,
adoperando materiali locali e lavorando a contatto con
la gente, in strada, nelle piazze, davanti le chiese.
Alla cerimonia finale, durante la quale é stato aperto
il cavallo di Troia simbolico e liberate le energie
pulite, ha partecipato anche il direttore di Rai
Parlamento, Anna La Rosa. dI Francesco Macrì
Un ponte in bambù, una passerella mobile, precaria,
la genesi di un passaggio. Quello che ciascun ponte
rappresenta. A terra si riflettono le orme della
Storia lasciate appena accennate sulla juta
mischiate all'erba. Proprio come in occasione
dell'omicidio di Giovanna Reggiani, uccisa a poche
centinaia di metri da ponte Milvio. Volponi racconta
con questa coraggiosa installazione, come la
Storia lasci comunque tracce indelebili, speso
bisogna ritrovarle, riflettere sul percorso,
riflettere sui passi che si fanno, giorno dopo
giorno. Un'opera di straordinaria eleganza, che
ricorda, senza citarla l'arte naif, che si imbeve di
tutto il peso degli Eventi. La naturalezza del gesto
artistico, l'incisività del segno, la leggerezza
dell'opera hanno colpito i visitatori, incuriositi
dall'intrinseca bellezza di questa installazione che
é ricerca, che é segno, che é sangue e speranza al
tempo stesso. E tornano alla memoria i Grandi del
Novecento italiano, tutti in fila dietro Burri. La
lezione giapponese sui materiali e quella
antropologica sulla vita che si ricrea sono i punti
cardine di una installazione che sconcerta con il
suo faretto che illumina e denuncia. Una prova ai
limiti della Storia e dei Materiali e dentro questo
la Mostra ha studiato, ricercato, i dialoghi che
possono avvenire ai confini tra due testi e due
confini e due diversi materiali.
L'Associazione culturale "Teatro del
Mediterraneo" ha concluso i lavori per un'azione con i
ragazzi del quartiere di Archi. Una delle periferie più
maltrattate e sofferenti d'Europa. L'Azione che ha
prodotto anche un cd insieme a studenti dai 15 ai 18
anni, per il recupero della Memoria della Storia, delle
Tradizioni Culturali e del Suolo del quartiere che
comprende la collina di Pentimele. Così sono stati
ricordate le parrocchie di Santa Maria del Bosco, il
saccheggio dei Corsari del 1562, la Cappella Reale di
Ruggero il Normanno durante l'assedio di Reggio nel
1060, i Sette Fiumi Sacri cari ad Oreste, la mandibola
preistorica del Pinguino Boreale e la necropoli dell'età
del Ferro. dI
Francesco Macrì
Roma - L'Associazione culturale "Teatro del
Mediterraneo" ha organizzato in collaborazione con
la Web Art Community "il Faro Verde", la mostra
"Dialoghi ai confini del ponte"a cura di
Francesco Votano. Duecento visitatori dall'11 al 17
dicembre, negli spazi della torretta Valadier, l'unica
roccaforte sui ponti urbani del Tevere. Hanno partecipato associazioni della terza età,
per la Pace nel mondo, galleristi e artisti. Uno studio
sul Ponte che divide e unisce. Nel luogo in cui
Massenzio e Costantino hanno combattuto per l'Impero
e la Cristianità, nel punto in cui Paganesimo e
Cattolicesimo si sono incontrati, come fanno
centinaia di migliaia di persone di tutto il mondo.
Ministero della Pubblica Istruzione - Federazione Nazionale della
Stampa
Visto l’interesse della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e
dell’Ordine regionale dei giornalisti per la nostra proposta,
l’associazione culturale Teatro del Mediterraneo organizza il Premio
giornalistico “Gino Votano” per il miglior documentario del Mediterraneo, con il patrocinio del Sindacato
nazionale dei giornalisti e dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani Il premio
internazionale di giornalismo “Gino Votano” è nato nel 2003 per
ricordare la figura di Gino Votano, storico e saggista reggino,
scomparso l’anno precedente. L’edizione del 2003 è stata vinta da
Alessandro Gaeta, inviato del Tg1, con il documentario “il ponte
interrogativo”, andato in onda su Rai 1, per il newsmagazine “Sciuscià”.
L’edizione 2004 è stata vinta da Elisa Anzaldo, redattrice del Tg 1, con
il documentario “Mattone dopo mattone”, andato in onda su Rai 1, per il
newsmagazine “Speciali Tg 1”. L’edizione 2005 è andata a Enzo Romeo,
caporedattore Esteri del Tg 2 con il documentario “Il mio amico Papa”,
trasmesso da Rai 2. L'edizione 2006 ha premiato Tonino Pinto, inviato
del Tg 1, con il documentario "Cartagena", Speciali Tg 1, Rai 1.
L'edizione 2007 é andata a Daniele Valentini, vicecaporedattore Tg 1 con
il documentario "La città eterna sopra e sotto", Speciali tg 1, Rai 1.
L'edizione 2008 a Roberto Olla, del Tg 1, per un documentario inedito
sul terremoto del 1908 nello Stretto di Messina. Nel 2009, Flavio
Iservia di SkyTg24 con un reportage sul terremoto de L'Aquila. Nel 2010
un delicatissimo documentario di Sonia Cartolano, di SkyTg24 sui bambini
costretti a stare in carcere con le madri condannate. Nel 2011 una
coraggiosa inchiesta di Popolani sulle donne dei Fratelli Musulmani, il
partito islamico al potere in tutto il mondo musulmano dopo la primavera
araba.
L'Associazione ha varato
un progetto di ricerca e recupero delle musiche dei
Cuntruvadori del Duecento. Prima ancora che i
canterini provenzali, dessero vita al volgare
italiano. Evento dimostrato non solo dai cantori
della Cappella Palatina e della Scuola Siciliana
alla corte di Federico II di Svevia (dove i
calabresi venivano definiti con la nazione di
appartenenza quindi Siciliani), ma anche é
soprattutto perché la nuova lingua italiana nasce
dalla musica mozarabica e dalla calata dello zejel
arabo. Una frequentazione tra cristiani calabresi e
arabi siciliani così sviluppata nello Stretto di
Messina che i pescatori delle due sponde avevano
sviluppato una comune koiné : lingue, codici e
anche una moneta comune, il tarì arabo. Insieme a un
cantastorie Piromalli e uno studioso e musicista
Francesco Macrì abbiamo avviato le ricerche per la
ricostruzione di Fiori e Rispetti, alla base della
nascita del volgare italiano, tenendo perfino
concerti durante festival e nelle scuole.