Tendenze
Reggio Calabria – “L’espansione dell’universo è come la pasta lievitata ripiena di noccioline, Le noccioline non si muovono, ma è la pasta che si espande lievitando e allontanando le noccioline tra loro”. così Margherita Hack in un convegno su “L’Universo nel terzo Millennio”, al cinema Odeon. Parlando del modello attuale di universo, la Hack ha spiegato che “è frutto della teoria e dell’osservazione, rese possibili avvalendosi della matematica e dell’informatica passando per la fisica”. E ha poi aggiunto che “oggi la scienza si può avvalere per l’osservazione del cosmo di potentissimi telescopi dotati di lenti sottilissime e regolati da computer in tempo reale”. Per la Hack “le cause del Big Bang sono ancora sconosciute, ma la scienza, ha detto, oggi riesce a spiegare solo i momenti successivi all’esplosione. I protoni e gli elettroni, liberi e in movimento si univano per formare nuclei atomici semplici generando idrogeno pesante. La reazione di formazione e di scissione continua degli atomi di idrogeno provocava l’unione di materia e radiazione fino a quando essa terminò in conseguenza del raffreddamento successivo all’espansione. Da allora la materia divenne stabile e si raccolse in stelle galassie e la radiazione cominciò a viaggiare nello spazio indebolendosi e raffreddandosi sempre più”. La Hack ha ricordato anche che la storia è stata ricostruita facendo ricorso alla teoria sulla relatività di Einstein; senza dimenticare che la scoperta più antica sull’universo è dovuta a Euclide che, già nel mondo antico, teorizzò i raggi di luce infiniti, teoria che fu poi confermata dall’osservazione delle radiazioni nel cosmo. Non sappiamo invece come ha avuto inizio l’espansione dell’universo; per la Hack l’ipotesi più probabile è quella di atomo semplice di idrogeno che trasmettendo energia si eccita per un certo tempo, per poi ridiscendere e riemettere nuova energia. da Reggio Calabria, Valentina Ardissone |
Oltre
cinquecento schede intestate ad attori fantasma
Milano – Oltre cinquecento schede telefoniche sequestrate dalla polizia in alcune rivendite della “Chinatown” milanese, Napoli, Arezzo e Trieste. Le carte erano per lo più intestate a personaggi famosi. Sulla base del recente decreto legge antiterrorismo sono indagate dodici persone, tra cui due cinesi. La nuova normativa prevede che le schede telefoniche siano intestate esclusivamente a chi le acquista. Il decreto, convertito in legge pochi mesi fa, non prevede alcuna sanzione né pecuniaria né restrittiva. La magistratura milanese, però, sta indagando e ha aperto un’inchiesta. Il procuratore antiterrorismo Spataro ha convocato il dirigente della squadra mobile, Vittorio Ricci. Il pubblico ministero Remondino ha ordinato il sequestro delle schede. L’indagine è partita da via Paolo Sarpi, in uno dei negozi gestito da un extra-comunitario di origine cinese. Un agente della Mobile si è finto cliente e ha acquistato una tessera, pagandola a un prezzo di quindici euro invece delle regolari venti. di Giovanna Votano |